sábado, 27 de marzo de 2010

Lucrezia, otra mirada

Uno de los grandes descubrimientos musicales de estas últimas semanas es la cantata "La Lucrezia", de Handel, que forma parte del programa que haremos hoy en Buenos Aires, y el Domingo de Pascua en Mendoza, junto a un grupo de queridos amigos músicos.

Y como ciertas músicas despiertan percepciones y recuerdos, busqué unas fotos de una escultura de Lucrezia del francés Philippe Bertrand (1663 - 1704), que saqué hace unos años. Las posteo a continuación, junto al libreto del Cardenal Pamphili, en una versión visual y literaria de esta singular venganza.



O Numi Eterni!

O Stele, stelle!

Che fulminate empi tiranni,

Impugnate a’ miei voti

Orridi Strali:

Voi con fochi tonanti

Incenerite il rio Tarquinio e Roma.

Dalla superba chioma

Omai trabocchi il vacillante alloro

S’apra il suolo in voragini

Si celi, con memorando esempio

Nelle viscere sue l’indegno e l’empio.



Già superbo del mio affanno

Traditor dell’onor mio

Parte l’empio, lo sleal.

Tu punisci il fiero ingano

Del fellon, del mostro rio

Giusto Cie, parca fatal!

Ma voi forse nel cielo

Per castigo maggior del mio delitto,

State oziosi, o provocati Numi:

Se son sorde le stelle

Se non mi odon le sfere

A voi Tremende Deità

Deità dell’abisso mi volgo

A voi, a voi spetta

Del tradito onor mio far la vendetta.



Il suol che preme,

L’aura che spira

L’empio romano

S’apra, s’infetti.

Se il paso move,

Se il guardo gira,

Incontri larve,

Riune aspeti.



A voi, padre, consorte,

a Roma, al mondo, presento il mio morir.

Mi si perdoni il delitto esecrando,

ond’io macchiai involontaria il nostro onor.

Un’altra più detestabil colpa,

di non m’aver uccisa pria del misfatto,

mi si perdoni.

Già nel seno comincia

a compir questo fero i duri uffizii.

Sento ch’il cor si scuote più

dal dolor di questa caduta invendicata

che dal furor delle vicina morte.



Ma se qui non m’è dato

castigar il tiranno,

opprimer l’empio,

con più barbaro esempio,

per ch’ei sen cada estinto,

stringerò a’ danni suoi mortal saetta,

e furibonda e cruda,

nell’inferno farò la mia vendetta!


Comparto con ustedes, finalmente, un fragmento de audio de esta magnífica cantata.


1 comentario:

  1. Qué lindo concierto, Ramiro! Y qué 'saudades' de tenerlo como profesor!

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